La Brexit e le relative problematiche

I titoli dei giornali parlano chiaro: in queste ultime ore il dramma politico che si sta svolgendo a Londra è sotto gli occhi di tutti

«Il giorno in cui la May ha perso il controllo», «La Brexit in bilico»: questi, i titoli dei giornali.

Questo perché quello che è successo negli ultimi giorni probabilmente andrà a cambiare la visione della Gran Bretagna fuori dall’Europa.

La speranza che il prossimo martedì i deputati dicano sì all’accordo che il governo May ha raggiunto con Bruxelles, è ormai quasi svanita.

L’altro giorno la maggioranza della premier si è sgretolata, e l’esecutivo per tre volte è stato sconfitto: un recupero sembra impensabile.

Questa visione è rafforzata dal fatto che il governo ha dovuto rendere pubblico il parere legale sulla questione del futuro dell’Irlanda del Nord: questo paese rimarrà per sempre legato all’Europa.

Certo queste erano notizie già note, ma averne le prove davanti agli occhi, convince ancora di più i conservatori euroscettici ad opporsi al compromesso con Bruxelles.

In ogni caso, la mozione più importante che è passata, è quella che da ai parlamentari un ruolo fondamentale per quanto riguarda il futuro della Brexit.

Questo è stato fatto perché si vuole evitare che, dopo che, come è molto probabile, il piano May verrà affossato del tutto settimana prossima, la Gran Bretagna finisca (oltretutto senza alcun accordo), per uscire dall’Ue nel modo più tragico possibile.

Dato ormai per certo che il governo sia stato sconfitto, si pensa già ai giorni futuri.

L’unica cosa che ad oggi è sicura è che a Wenstminster esiste una maggioranza trasversale che fa di tutto per scansare il no deal: questi si stanno dando da fare per far sì che la Brexit somigli all’opzione “Norvegese”, ovvero un’uscita molto soft, che lascia Londra nel mercato unico: così, pur lasciando l’Ue, si eviterebbero i danni economici.

Foto panorama

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