“Se cascasse questo governo e io fossi il segretario del Pd accordi con M5S non ne farei. E comunque farei solo il segretario, non il candidato premier. Gentiloni? Personalità di primissimo piano, può ancora dare un grande contribuito“.
Queste le parole di Maurizio Martina, il candidato per il posto da segretario del Pd, che è intervenuto alla trasmissione “In mezz’ora” che va in onda su Rai Tre.
“Ho provato a inizio legislatura – ha continuato poi Martina – a trovare le condizioni per un confronto con i cinquestelle. Oggi immaginare un confronto con i vertici del movimento è impossibile, hanno sostenuto le ‘peggio cose’, i provvedimenti più iniqui. Fico? Colgo delle particolarità in alcune posizioni del presidente, ma non ne vedo le conseguenze“.
Ieri c’era inoltre stata polemica per un’intervista rilasciata da Smeriglio, che in qualche modo apriva ai pentastellati.
“Chi vota per me vota per una prospettiva, fondata né sulla nostalgia né sulla cesura. Voglio prendere il buono di quel che abbiamo fatto e dire dove abbiamo sbagliato: mentre il Paese risaliva la china le disuguaglianze aumentavano, la sola crescita e dell’1% non basta più. Ciò andava visto prima“.
Rispondendo a Lucia Annunziata, ha precisato che ci voleva più piglio per quanto riguarda la questione dei lavori sottopagati.
“Tra il 2013 e il 2014 si é aperta l’esperienza dei nostri governi riformatori, che rimane un tesoro inestimabile; non é vero che non é andata bene, ci sono scelte fondamentali che rivendico, come per le riforme istituzionali: guardo alla fatica che si fa per deliberare oggi in Italia.”
Maurizio Martina ha poi concluso il suo discorso, dicendo che uno dei grandi interrogativi del congresso Pd, è come il partito potrebbe agire nell’ambito di una nuova politica di genere.
Martina svela che, per il suo Pd, sta pensando anche ad una donna come Presidente.
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