Svolta caso Cucchi, carabiniere confessa

Di Stefano Cucchi tutti abbiamo purtroppo sentito parlare, sono anni che questa vicenda ha un forte risalto in televisione e un lungo decorso in tribunale dove per il momento non c’erano state delle ammissioni di colpa ma solo rinvii a giudizio grazie alla tenacia della sorella di Cucchi.

Le dinamiche della morte sono state sempre poco convincenti in quanto senza precisi motivi il ragazzo era morto a causa di percosse ricevute e chi lo aveva in custodia si dichiarava innocente e non si erano mai spiegati bene sulle cause della morte del ragazzo.

I coinvolti erano appartenenti alla Polizia Penitenziaria, ai Carabinieri e all’Ordine dei Medici I fatti in breve sono i seguenti, Cucchi viene fermato nel 2009 dopo essere stato colto in flagrante nella cessione di una busta con delle sostanze dentro in cambio di banconote. Al fermo risulterà essere in possesso di hashish e cocaina e si procederà alla custodia cautelare, prolungata di un mese dopo l’udienza per il fermo.

Il giovane in questo lasso di tempo risulterà mal nutrito e livido già dall’udienza ma non accennerà a pestaggi. Dopo qualche giorno dal carcere di Regina Coeli viene trasferito all’ospedale Sandro Pertini dove muore a causa di fratture e lesioni coproree che non verranno mai ammesse.

Negli anni seguenti molte saranno le accuse a danno degli operatori ma non si arriverà mai a una versione soddisfacente, in quanto tutti i coinvolti hanno sempre cercato di dichiararsi innocenti.

Questo fino a ieri quando finalmente uno dei Carabinieri ha parlato e ha messo fine al muro di omertà, ha raccontato come sono andati i fatti in preda alla disperazione ha raccontato i fatti coinvolgendo i colleghi presenti al momento del pestaggio. I Familiari adesso hanno finalmente trovato giustizia insieme Stefano.

Entro gennaio verrà ascoltato di nuovo il Carabiniere e ci aspettiamo sviluppi coerenti con quanto confessato. Nel frattempo l’Arma dei Carabinieri e lo Stato italiano si dichiarano vicini alla famiglia di Cucchi e pronti a scusarsi per quanto successo fino ad ora.

Foto GdS

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