Il Pil resta fermo. Di Maio attacca il PD

Il Pil resta fermo. Di Maio attacca il PD

I dati dell’ISTAT parlano chiaro. È di oggi la notizia dell’istituto di statistica secondo la quale il nostro prodotto interno loro nell’ultimo trimestre sarebbe stagnante. Il terzo trimestre 2018 non ha segnato nessuna crescita del PIL, con un blocco della crescita che non si era mai visto negli ultimi tre anni.

Il trimestre in esame aveva due giorni lavorativi in più rispetto allo scorso trimestre e gli stessi giorni lavorativi rispetto al trimestre del 2017. Eppure si è riscontrata una crescita pari a zero. Ora quindi il tasso di crescita passa dall’1,2% precedente allo 0,8%.

Si tratta di un fenomeno che non si registrava da almeno tre anni, nonostante già a partire dallo scorso semestre si fosse registrato un leggero calo della crescita. Questo stallo del pil ci rende edotti della continua debolezza delle attività produttive, in particolare del settore industriale (in lieve crescita invece agricoltura, silvicoltura, servizi e pesca).

Il Pil resta fermo. Di Maio attacca il PD

Le reazioni del Governo, come era prevedibile sono state ovviamente sulle difensive. Secondo il vicePremier Luigi di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, questa situazione economica non è altro che il frutto del governo del Partito Democratico. Lo stallo dell’Italia in termini di crescita è dovuto solo ed esclusivamente alle politiche che sono state poste in essere dal Governo precedente e che stavano per portare il paese alla rovina. Secondo Di Maio è proprio per questo che il Governo attuale è stato votato. Per mettere fine ad un periodo di crisi di cui sarebbe responsabile solo il PD. Di Maio si difende dicendo che la situazione critica in Italia è appunto proprio ora che la manovra non è ancora entrata in funzione.

Anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte risponde. La manovra espansiva è stata prevista dal Governo proprio perché ci si aspettava una decrescita dovuta alla manovra approvata dal PD nel 2017.

Foto Democratica

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