Via al voto sulla questione di fiducia sul dl sicurezza

Via al voto sulla questione di fiducia sul dl sicurezza

Il governo ha posto la questione di fiducia alla Camera sul dl sicurezza. E’ stato dato avvio questo pomeriggio alla votazione sulla questione di fiducia, una votazione palese per appello nominale. Questo significa che ciascun deputato della Camera dovrà dire espressamente il proprio voto.

Ovviamente la questione di fiducia sul decreto è stata accolta con grande entusiasmo dai membri della Lega e del Movimento 5 Stelle, mentre ha provocato la reazione dei deputati del Partito democratico che hanno urlato “vergogna“. Infatti, come ha sottolineato il deputato Pd Enrico Borghi, sul dl sicurezza non c’è stato ostruzionismo e molti emendamenti sono stati ritirati.

Via al voto sulla questione di fiducia sul dl sicurezza

Ha commentato la questione di fiducia anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Frantoianni di Liberi e Uguali: “Mettono la fiducia come facevano il Pd e i governi Renzi e Gentiloni, infischiandosene del Parlamento: hanno paura che le loro leggi siano bocciate o siano migliorate nelle aule”. L’assenza di dibattito in aula e di possibilità di miglioramento delle leggi dato dal confronto con l’opposizione rende più facile l’approvazione di leggi “inutilmente feroci, che produrranno solo guasti sociali, odio e paura”. E infine ha sottolineato la “tristezza” degli applausi provenienti dai banchi del Movimento 5 Stelle.

Anche Delrio ha avuto una forte reazione relativamente alla questione di fiducia posta sul dl sicurezza. Secondo Delrio le motivazioni che stanno alla base di questa questione di fiducia sono molto chiare. Si vuole zittire il Parlamento. In particolar modo secondo il deputato del Pd si è voluto “chiudere la bocca” a quei deputati del Movimento 5 Stelle che in questi giorni hanno mostrato di essere critici nei confronti del provvedimento. “Si impedisce la libera discussione in Parlamento per questioni politiche interne alla maggioranza e per consentire che lo scambio di favori tra i partner della maggioranza vada in porto senza rischi per i contraenti”.

Foto Il Fatto Quotidiano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *