Dopo la sconfitta elettorale il Pd a otto mesi di distanza si prepara a lanciare il congresso e le primarie. Ha preso avvio oggi l’Assemblea nazionale del Pd che si svolgerà a Roma. Durante la giornata di oggi si svolgerà la Direzione con il compito di nominare la Commissione congressuale che dovrà definire nei prossimi giorni il regolamento del Congresso.
Sono tutti presenti tranne Matteo Renzi. Marco Minniti ha detto: “Nel momento in cui si pare il percorso congressuale, la mia risposta sarà nel giro di pochissime ore”. D’ora in avanti potrebbe quindi arrivare l’annuncio se correrà o meno per la segreteria del Pd.
Ancora non è chiaro quando si svolgeranno le primarie. La data infatti dovrà essere fissata dalla Commissione che deve essere nominata oggi dalla Direzione. La prima forza di opposizione di questo Governo ha bisogno di un leader. I candidati ora come ora sono cinque: Zingaretti, Francesco Boccia, Matteo Richetti, Cesare Damiano e Dario Corallo. Ancora non hanno deciso Marco Minniti e Maurizio Martina, segretario uscente.
L’assemblea di domani inizierà con l’intervento di Frans Timmermans, olandese e candidato al partito socialista europeo alla guida della Commissione UE. Seguirà la relazione di Martina e poi il dibattito. I primi due mesi del 2019 saranno riservati ai congressi di circolo e alle convenzioni provinciali al fine di selezionare i tre candidati con più voti che si sfideranno alle primarie.
Se nessuno dei tre candidati raggiungerà il 50% si andrà in Assemblea nazionale ad eleggere il segretario. Secondo Zingaretti questa possibilità non si profilerà. Non sarà necessario andare in Assemblea nazionale. Il governatore del Lazio, infatti, in un’intervista alla stampa estera ha detto di voler guidare il Pd come leader di “un’alleanza per una grande campagna per le europee”, non più un segretario candidato premier come da statuto finora. Le novità saranno tante.
Foto Partito Democratico