Per il terzo giorno di fila, è scontro fra il Movimento 5 Stelle e la Lega, sul tema rifiuti.
Questa è solo la punta dell’iceberg di una battaglia che all’interno del governo gialloverde è combattuta ormai da tempo, anche ai piani più alti.
E nessuno dei due vicepremier sembra essere disposto a rivedere le sue posizioni.
E insieme a questo, il caso degli inceneritori sta diventando sempre più imbarazzante all’interno del governo.
Partendo dal pensiero di Di Maio, egli si attacca ancora una volta al contratto, e le sue parole sono queste: “Gli inceneritori non sono nel contratto. E poi se parliamo di inceneritori in Campania c’è già uno dei più grandi inceneritori in Europa“.
Inoltre, Napoli è la sua città. Lì infatti c’è la sua casa, la sua famiglia; lì il Movimento 5 Stelle ha preso il 60% dei voti. E secondo il vicepremier, è ormai troppo tempo che a Napoli esiste il business sui rifiuti, che deve essere fermato, così come il business sull’inceneritore.
Con questo pensiero è d’accordo tutto il Movimento. E anche Sergio Costa, il Ministro dell’Ambiente, si schiera dalla parte di Di Maio.
La replica di Matteo Salvini arriva, e giunge fredda e tagliente: “Se hanno fatto finta di niente per trent’anni, io non sono al governo per fare finta di niente. I rifiuti vanno smaltiti producendo anche utili, energia, ricchezza e non producendo i roghi tossici che avvelenano e ammazzano”, queste sono state le parole del leghista all’assemblea nazionale della Cna.
Salvini ha aggiunto che la produzione dei rifiuti, quasi in toto, è sinonimo di ricchezza e non di malessere.
Secondo il vicepremier leghista, inoltre, è utile spiegare alla gente quanto per il bene, la salute, e il business di tutti quanti, non si possa più far finta di niente.
Quindi è evidente come i pensieri dei due vicepremier sull’argomento siano in contrasto.
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